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Il sale a tavola è causa di morte precoce: lo dice una ricerca.

L’AUTORE

Ci sono cose, che pur sapendo che fanno male, non riusciamo proprio ad eliminarle tra le nostre abitudini. Una tra questa è l’uso spropositato del sale da cucina. Non parliamo solo di danni estetici, ma soprattutto di quelli salutari… “si lo so, ma col sale è tutto più buono!” .

Cerchiamo di capire allora come iniziare a moderarne il consumo senza indignare il nostro palato!

 

PERCHÉ NON BISOGNA CONSUMARE MOLTO SALE DA CUCINA.

 Chiunque, almeno per sentito dire, ha appreso che il sale fa male. Quante volte ve lo sarete sentiti dire? Ma un po’ come “il fumo uccide” non ferma un fumatore, così questa frase non sembra sortire effetto per gli amanti della tavola. Allora cerchiamo di capire il motivo reale di questa affermazione e cosa comporta davvero il consumo di sale da cucina.

Non è solo un detto tramandato da generazione in generazione; che il sale sia causa di morte prematura ce lo dimostra la scienza, in particolare con uno studio della Tulane University di New Orleans (USA) condotto su un campione di oltre 500 mila persone, secondo il quale, pare che il rischio di morte prematura (per qualsiasi causa) aumenti del 28% quando si ha il vizio di aggiungere del sale alle pietanze.

Oggi, è riconosciuto da tutti che un abuso del consumo di sale porta delle conseguenze dannose alla salute, poiché può contribuire allo sviluppo di ipertensione arteriosa e di malattie cardiovascolari e/o renali. Ecco perché l’ OMS, e altre autorità sanitarie cercano di sensibilizzare verso la riduzione del consumo di sale della popolazione ad almeno 5 gr al giorno.

 

SALE DA CUCINA: IL PEGGIOR ALLEATO DELLA CELLULITE.

Il sale, conosciuto scientificamente come cloruro di sodio (NaCl), è uno dei principali alleati della cellulite. Questo minerale è infatti uno dei tanti fattori in grado di aumentare la ritenzione idrica dell’organismo.

Come abbiamo approfondito nell’articolo precedente, la ritenzione idrica è responsabile della buccia d’arancia, inestetismo insopportabile soprattutto per le donne. Ecco perché in tutte le diete, è sempre consigliata l’abolizione e/o la riduzione del sale, per favorire invece alimenti con proprietà diuretiche.

 

COME ABITUARSI A MANGIARE CON MENO SALE

 Attenzione però agli eccessi, gli studiosi sostengono che prima di arrivare ad eliminare o a diminuire il sale nei nostri piatti, bisogna abituarsi gradualmente, poiché un’alimentazione a tenore di sale molto ridotto potrebbe avere degli effetti collaterali che aumentano ugualmente il rischio di mortalità cardiovascolare, proprio come chi fa un uso eccessivo di sale.

Dunque, il segreto è agire un po’ alla volta, anche perché il nostro palato si adatta facilmente, ed è possibile rieducarlo a nostro piacimento. Entro pochi mesi, o addirittura settimane, gli stessi cibi che ci sembravano insipidi appariranno addirittura troppo saporiti.

Un ottimo trucco che può aiutare molto in questo processo è introdurre nella vostra cucina le spezie e le erbe aromatiche, le quali possono sostituire alla grande il sale, o quanto meno permettere di utilizzarne una quantità decisamente inferiore, conferendo uno specifico aroma al cibo e migliorarne le qualità organolettiche.

Anche il succo di limone e l’aceto permettono di dimezzare l’aggiunta di sale e di ottenere cibi altrettanto saporiti.

 

Dunque, riassumendo:

  • Scegli cibi poveri di sale
  • Diminuisci gradualmente le quantità di sale da cucina nei tuoi pasti
  • Utilizza spezie e aromi per insaporire le tue pietanze

Una volta che ti abituerai, non soffrirai più per la mancanza di sale.

 

Per consigli mirati sul tuo programma alimentare, e per gestire al meglio la tua dieta povera di sale, richiedi un nostro consulto, saremo lieti di aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.

 

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